“Poi smisero, perché ormai se non fossero internazionale rovinati la faccia a livello, e Panatta beccò al primo turn Gerulaitis”

Commentando la tavola fortunata di Fognini a Montecarlo, quando al secondo turno gli tocca il campione in carica Tsitsipas, Ubaldo Scanagatta racconta i suoi Ubitennis quando i sorteggi se poteva ancora “manipolare”, con un paio di aneddoti gustosi:
“Per anni a Roma quando se dovessi proteggere el meglio le chances de Pietrangeli prima, di Panatta poi, e via tutti gli altri, si faceva di tutto. Ci sono stati mal tempi, e li ricordo bene, in cui i sorteggi non fueno proprio… cristallini. So se poteva dare una mano ai “nostri” la si dava. Ancora una volta, Panatta fece un pareggio disastroso a Milano e il direttore del torneo, Carlo della Vida, che era presente, intuendo stranamente il nome di un terribile anniversario, esclamò: “Ma non è possibile!”. E l’ho detto con tale veemenza che il poveretto incaricato del sorteggio si spaventò a tal punto che prigioniero alla sprovvista ributtò subito il numerino nel sacchetto. E ne strasse un altro. Molto più abbordabile. Una scena indimenticabile”.
Alla Roma, Ricardo Scanagatta, “se non stessero inventando le palline ghiacciate da lanciare i loro per individuo gli avversari da pescare per i nostri”, poi “se decidessi che non era il caso di fare figure cacine perché oramai ci si la fama a livello mondiale era rovinati”. E dunque “accade che Panatta venne sorteggiato al primo turno contro il fuoriclasse del Foro dell’anno precedente (Gerulaitis)… che però è arrivato in condizioni del tutto diversity rispetto all’anno precedente. Anche perchè pensato non bene di metterlo in campo all’indomani del suo arrivo”.
