Sperimentata intorno a diverse latitudini, la norma potrebbe presto diventare valida per tutti, fra pareri favorevoli e forti opposizioni
Cartellino rosso da 20 minuti per tutti? – Telefono Sebastian Pessino
World Rugby è interessato ad ampliare la sperimentazione del regolamento del cartellino rosso da 20 minuti, in vista di un successivo passaggio alla permanenza della norma.
A quel tempo, la norma sperimentale, adottata solo dal Super Rugby Pacific, prevede che, dopo un periodo di inferiorità numerica di 20 minuti, la squadra che ha ricevuto un cartello rosso possa sostituire il giocatore espulso con uno dei suoi river.
In un’intervista esclusiva a TelegrafoL’amministratore delegato della federazione internazionale, Alan Gilpin, se è favorevole a un’ulteriore fase di test: “Sarebbe ottimo altre competizioni usano la norma perché che darebbe ulteriori indicazioni sui suoi effetti sul gioco”.
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“Abbiamo bisogno di più dati per se questa regola rispetti il necessario balance fra sicurezza e spettacolo, e se lo faccia meglio di quelle attuali. Penso che sarà fatto ulteriore lavoro per analizzare la questione”.
Attualmente la normativa non può diventare permanente. Il giorno dopo, nel raduno della federazione internazionale, ci siamo decisamente divertiti con la partita del 50:22, la caduta dal traguardo e il freno per l’ordine di mischie. Un eventuale inserimento definitivo del cartellino rosso da 20 minuti sarebbe possibile solo dopo la Coppa del Mondo di Rugby 2023.
Appoggio il cartellino rosso da 20 minuti sostengo che questa protezione viene offerta, in particolare, quasi ogni volta che si verifica l’espulsione se si verifica il primo minuto di una partita, è il turno del protagonista delle azioni involontarie e fortunate.
Fra questi c’è l’influente enatore dei Bristol Bears Pat Lam: “Il secondo problema è l’incoerenza delle decisioni arbitrali del cartello rosso. Limitarlo a 20′ di inferiorità numerica toglierebbe di mezzo la questione.
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“A volta era molto raro che si arrivasse a strattini rossi – ha aggiunto il tecnico, che ha anche 34 presenze con Samoa nella sua carriera da giocatore – Oggi direi che è una buona idea limiterò a venti la durata dell’espulsione minuti, con tutti i cartellini che vengono stratti.
L’opinione contraria ora regola, invece, vede nella diminuzione del tempo in inferiorità numerica un depotenziamento de la capacità deterrente del cartellino rosso: se l’espulsione non è compromessa dal tipo di problema, allora non è importante per un giocatore stare lontano da infrazioni gravi, fra cui quelle che mettono a repentaglio la salute dei giocatori.
Se da un lato della barricata viene sbandierata la necessità di tenere alto il livello dello spettacolo, e di raggiungere la competitività di entrare in campo i compagini, dall’altro se si insiste sul primato del saluto dei giocatori.
Peraltro, cartelliva il cartelliva sul tema si risolle all’indomani di una giornata di coppe europee, dove, per esempio, il trequarti argentino Juan Cruz Mallìa si è alzato un rosso dopo appena dieci minuti di gioco inla decisiva gara di andata degli ottavi di Champions Finale di Coppa a Tolosa e Ulster.
Ovviamente l’espulsione ha condizionato il resto dell’incontro, ma all’Ernest Wallon non è certo di perderlo: la festa è forse una delle più belle dell’intera stagione.
Un ulteriore problema sollevato dalla questione, per il momento, semina l’efficacia della difesa del cartello rosso. L’aumento del numero delle espulsioni comminate dagli arbitri no sembra in questo momento positivo per vedere effettivamente modificato a sufficienza il comportamento dei giocatori in campo. Tuttavia, per il momento, fa rima l’unica arma in mano all’amministrazione, governa il governo per comportamenti sanzionatori e pericolostici: non si può permettere al rugby di andare in cima alla lista delle priorità per ridurre i traumi cerebrali.
Lorenzo Calmai
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