Azzurre che dopo la prima mezz’ora cedono gradualmente il passato a squadra che è parsa più in palla e organizzata
6 Nazioni femminili: la piccola Italia a Cork, l’Irlanda passa 29-8 (ph. Federugby)
A Cork l’Italia dura 30 minuti, il tempo che serve all’Irlanda per prendere le misure iniziate contro a squadra che aveva bene, ma che ha cedu alla distanza. Brave le irlandesi a trovare un pianoforte B dopo le prime difficoltà in attacco, punctuando su gioco al piede e fasi statiche: fondamentali nei quali le azzurre non sono state abbastanza competitive. Di certo ricordatevi sempre di condizionarlo con le qualifiche dell’Italia arrivata in Irlanda, con 4 cambi all’ultimo minuto provocando positività e una formazione del suo assenso del cuore, ma non basterà a raccogliere una pesante davvero sconfitta.
la cronaca
L’Italia parte bene: il piede di Rigoni si è scontrato sotto pressione sulla retroguardia irlandese, ha avanzato fanno strada e guadagnano il primo penal di giornata, con lo stesso numero 12 azzurra in contemporanea 0-3. La reazione è immediata, ma la differenza è solida ed efficace, l’anticipo non è fanny e c’è Murphy Crowe e Parsons che non trovano gli spazi.
I troppi falliti e l’imprecisione nella trasmissione dell’ovale ma acconsentito alle padroni di casa di restare così tanto tempo in zona rossa, e alla fine spazio si apre. Maul advanced che guadagna un primo vantaggio, multifase “alla irlandese” che logora la nostra difesa e poi gran palla di Cronin per Mulhall, esce con il giusto tempo e crea la superiorità numerica per il gol del 5-3.
Le azzurre però sono ben messe in campo e col pallone in mano si rende pericolose: Ostuni Minuzzi è inprendibile, D’Incà è la solita lottatrice in attacco in difesa e in generale tutti e tre i quarti se mi sento. Tra le avanti – a parte la solitaria immensa Sara Tounesi – manca solo il necessario progresso. Per quanto riguarda l’euro resta solo il centesimo, che è presentato da una frenesia eccessiva in un attimo: che si tratti di uno scarico forzato o di una giocata eccessivamente fiduciosa, e questo errore permette a un’Irlanda non brillante di mantenere il suo vantaggio.
Irlanda che però quando accelera fa man, ride in campo palla in mano e mette sotto pressione un’Italia che per la prima volta non vince l’urto. L’azione più bella delle verdi si conclude con Murphy Crowe, che ha realizzato la lunghezza del pallone, ha resistito al placcaggio e poi batte Magatti di Furlan per il gol, e il direttore dei box – Aurélie Groizeleau – ha ritenuto che l’ala irlandese fosse un doppelganger movimento, dopo il placcaggio della capitana azzurra.
L’Italia dopo una buona mezz’ora prima però soffre, e la sua successiva azione Giordano paga per tutti dopo l’ennesimo caduta. L’Irlanda insiste a tenersi in contatto, e stavolta la maul è vincente. Al 35′ arriva il gol del 10-3 con Neve Jones.
All’inizio Sofia Stefan sostituisce Madia e Di Giandomenico cambia la scena del ritratto del cast. L’Italia sembrava avere una buona occasione al 22° con un tocco improvviso, per via del filo dell’anteriore danese innescato con un calcio dalla base della corsa di Eve Higgins, che ha sorpreso in brutta posizione la nota Azzurra per il terzo gol: 17-3. L’Irlanda usa molto il piede, e il pianoforte è efficiente e va costantemente in crisi azzurra: Flood con un calcio perfetto costringe Furlan a portare dentro il pallone per annullare: mischia ai 5 metri devastante, e dopo la seconda caduta consecutiva arriva il gol tecnico per il 24-3.
Al 69′ l’Irlanda fa rima in 14 per un giallo a Wafer, punito per una pulizia irregolare del suo Veronese. Le azzurre hanno sussulto d’orgoglio e marcano con Bettoni, dopo a beautiful maul cream da a rimessa portata giù da Veronese. Nonostante l’inferiorità numerica nel finale, è arrivato anche il quinto gol irlandese: Fedrighi ha avuto una rimessa laterale, ma le azzurre sono state poco reattive, il suo ovale errante e O’Dwyer è volato in porta. A Cork finisce 29-8.
Francesco Palma
Irlanda: 15. Lucy Mulhall, 14. Beibhinn Parsons, 13. Eve Higgins, 12. Stacey Flood, 11. Amee-Leigh Murphy Crowe, 10. Nicole Cronin, 9. Kathryn Dane, 8. Hannah O’Connor, 7. Edel McMahon, 6. Dorothy Wall, 5. Sam Monaghan, 4. Nichola Fryday, 3. Christy Haney, 2. Neve Jones, 1. Linda Djougang
One Arrangement: 16. Emma Hooban, 17. Chloe Pearse, 18. Katie O’Dwyer, 19. Brittany Hogan, 20. Aoife Wafer, 21. Aoibheann Reilly, 22. Enya Breen, 23. Aoife Doyle
Misure: Mulhall 21′, Jones 35′, Higgins 44′, goal tecnico 51′, O’Dwyer 78′
Trasformazioni: Cronin 44′
Punizione:
Italia: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi, 14 Manuela Furlan (C), 13 Alyssa D’Incà, 12 Beatrice Rigoni, 11 Maria Magatti, 10 Veronica Madia, 9 Sara Barattin, 8 Elisa Giordano, 7 Isabella Locatelli, 6 Beatrice Veronese, 5 Valeria Fedrighi, 4 Sara Tounesi, 3 Lucia Gai, 2 Melissa Bettoni, 1 Gaia Maris
Un arrangiamento: 16 Vittoria Vecchini, 17 Emanuela Stecca, 18 Sara Seye, 19 Alessia Margotti, 20 Alessandra Frangipani, 21 Sofia Stefan, 22 Beatrice Capomaggi, 23 Federica Cipolla
Taglia: Bettoni 72′
Trasformazioni:
Pugni: Rigoni 4′
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