Marzio Innocenti: il bilancio dopo un anno di presidenza Fir – Fir Federazione Italiana rugby – Rugbymeet

Il giorno delle elezioni l’Italia sale un pesante passivo in casa con il Galles (48-7), un anno dopo lo storico trionfo al Cardiff, il Galles ha battuto in casa loro (21-22). Marzio Innocenti stila il suo bilancio dopo un anno dal presidente della Federazione Italiana Rugby. Un anno seriamente difficile per la pandemia e le restrizioni, ma anche un anno sereno, un graduale ritorno alla normalità e alla vittoria. Una vittoria della Nazionale Maggiore che nella 6 Nazioni mancava da 7 anni (l’ultimo round nel 2015 in Scozia con Jacques Brunel alla guide ndr), e i risultati dell’Italia sono stati importanti perché ha creato entusiasmo e fanno da traino per tutto il movimento La sponsorizzazione fa bene tenendo tutta la Nazionale U20 che ha vinto allora 3 partite nel torneo, in corso invece il 6 Nazioni delle donne che storicamente non sono state deluse.

“Dico che mi dà che se potevo vincere in Galles e anche con la Scozia dovevo farlo” commenta uomo innocente Intervista al Gazzettino.

Innocenti stila un suo bilancio del primo danno da Presidente Fir.

Che situazione ha trovato? “Ogni giorno ho scoperto qualcosa, è stato a difficile anno perché la mia è una presidenza con l’obiettivo di cambiare più di tutto”.
La prima mossa è stata quella di rimuovere Ascione dal vertice tecnico. “Non sono pentito. È una scelta fatta. No si è trattato di un provvedimento contra la persona. Ma stava cambiando l’indirizzo tecnico della Fir ed era logico accendere atto”.

Nazionale e franchising, il bilancio tecnico di questi 12 mesi? “La franchigia è stata un po’ difficile per la Benetton a vincere la Rainbow Cup. Abbiamo rilanciato l’Italia A, che si è imposta su Nazionali dal 15° al 19° posto in classifica e la nostra Under 20 ha vinto per la prima volta 3 partite nel 6 Nazioni. L’Italia femminile si è qualificata por un Mondiale a 12 squadre dal quale sono rimaste fuori realtà come l’Irlanda”.

Cosa cambia in Nazionale? “Tante cuce, comincerò la guida tecnica. Crowley è la persona perfetta per l’Italia in questo momento. Ha un’importante concorrenza internazionale e tutto questo tempo conosce bene il predono e la differenza dal nostro immobile. Tutte le avversarie del 6 Nazioni sono attualmente più forti di noi, ma abbiamo capito che facciamo punti ogni volta che capita l’occasione e restiamo in partita, possiamo batterli”.

Il successo di Cardiff è solo un passo che ha creato entusiasmo e fiducia. Oltre che credibilità nel 6 Nazioni. L’uscita dell’Italia dal Torneo non è motivo di discussione. I nostri partner ci rispettano e sostengono. Ho chiesto chiarezza rispetto alle voci chevano circola e l’abbiamo ottenuto”.

Rispetto alle franchigie c’è il Petrarca, ma anche Rovigo, che aspetta da tempo una risposta alle proposte per entrare in URC. “L’Urc ci chiede per la franchigia competitiva e la situazione delle Zebre dà questo punto di vista va migliorato. Chi investe sta tranquillo, abbiamo a cuore la realtà di Parma ma chi deve entrare nella gestione della franchigia dovrà garantire un impegno finanziario identico a quello federale risorse per crescere. Entra l’estate valuteremo che ho proposto, ovviamente avendo conto della disponibilità manifestata dal Petrarca”.

Hai trovato in Fir la collaborazione che si apettava? “Non da tutti”.

Dai risultati sportivi passiamo a quelli finanziari. Il saldo preventivo 2022 ha una passività di 7 milioni 569 mila euro.

“La pandemia ha prodotto un calo delle entrete. In due anni ci sono stati circa 3 miloni di incassi in meno rispetto alle previsioni. La perdita dello sponsor della maglia è stata tassata per 1,4 milioni. In questa situazione, dobbiamo comunicare che in modo vitale non riceveremo un investimento di 4,6 milioni nel rugby di base.

Quest’anno prevediamo di rientrare de 2,5 milioni e di chiudere in pareggio il prossimo preventivo. Inoltre la sponsorizzazione con Bitpanda è stata rinnovata fin al 2023”.

La Fir è solida, ha un patrimonio di 17 milioni. I 30 milioni di signori sono entrati in cessione della quotazione del 6 Nazioni e della liquidazione estiva dell’URC in 5 anni e che non hanno una disponibilità immediata. Ma questi soldi li utilizzeremo por lo sviluppo del rugby”, conclude Innocenti dal Gazzettino.

Foto Alfio Guarise

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