Dal 2004 al 2020 cinquanta aquattro dei sessantaquattro tornei Slam disputati sono estati vinti da Federer, Nadal o Djokovic. Altri sei giocatori riscono ascriber il proprio nome nell’albo d’oro di uno dei quattro prestigiosi tornei. Per tre volte Murray, forse il meno favoloso dei Fab Four, ma sempre un giocatore capace, nel 2016, è stato il venditore numero uno al mondo. Per tre volte, trionfa anche Stanislas Wawrinka, e in tre tornei diversi: nel 2014 in Australia, nel 2015 a Parigi, nel 2016 a Flushing Meadows. Manca ha rilasciato Wimbledon e Wawrinka potrebbe essere aggiunto al Career Grand Slam, un risultato eccezionale in generale, e che si è aggiunto all’incredibile tempo dei Big Three.
Comprensibile comune, che sia proprio Wimbledon a mancare all’appello: Rovescio a una mano di Standire potere raro, Richiede una preparazione poco compatibile con una superficie veloce e imprevedibile come l’erba. Di questo: non solo tre Slam, ma anche una medaglia d’oro nel doppio alle Olimpiadi di Pechino, sedici titoli ATP, e la vittoria della Coppa Davis (va bene, in coppia con Federer, ma Stan è stato decisivo) nel 2014.
Quali sono dunque le armi che hanno permesso Wawrinka di essere all’altezza di avversari straordinari, tutta tutta la propria carriera? Lo analizzeremo insieme ai dati relativi alla sua partita del Grande Slam, nel periodo 2011-2021. Prima di procedere però, diamo uno sguardo più da vicino alla carriera dello svizzero.
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già a livello junior, Stan Wawrinka se mi accorgo, aggiudicandosi l’Open di France e conquistando la settima posizione in classifica. Nel 2004, è stato un professionista e ha perso in Coppa Davis, perdendo la sua prima partita, eliminata da Victor Hănescu. nel 2006, vince il suo primo titolo, sconfiggendo in finale a Umag un giovane serbo che farà molto parlare di sé: un certo Novak Djokovic. Nel 2008, per la prima volta, a Roma, Stan raggiunge la finale di un torneo Master 1000. Ancora una volta è stato Djokovic nel suo anniversario: questa volta, però, Wawrinka ha fatto aggiungere il primo set, ma è venuto per una vittoria e una sorpresa.
Una buona tappa nel 2008, entrerà per la prima volta nella top 10. Alle Olimpiadi di Pechino, ha vinto (insieme a Federer) la medaglia d’oro al doppio. Dal 2009 al 2012 Stan sviluppa una solida carriera, ma senza particolari acuti. Nel 2013, ancora una volta, tutto cambia. Probabilmente c’è una partita che gli ha dato più di ogni altro, proprio a inizio stagione. Ancora una volta, in un momento decisivo della propria carriera, Wawrinka affronta Djokovic, negli ottavi di finale dell’Australian Open. Il prognostico sembra scontato, ma Stan gioca un match straordinario, mettendo a segno vincenti spettacolari, soprattutto col rovescio.
Non è abbastanza per vincere: la partita è di Djokovic, che si aggiudica al quinto set. È abbastanza però però per Stan decisamente convincente che può giocarsela davvero con tutti. Rientra nella top 10 e, Flushing Meadows, raggiunge la sua prima semifinale Slam, eliminata (ancora una volta) da Djokovic.
L’anno successivo, il 2014è quello di lei consacrazione definitiva. In Australia Stan conquista il suo primo Slam, battendo in finale Nadal. A Monte-Carlo, Federer sconfigge in finale y si aggiudica il suo primo Master 1000. A fin ano, è protagonista a Federer della vittoria della Coppa Davis da parte della Svizzera. Chiude il 2014 come numero 3 al mondo, che rimarrà il miglior ranking. Nel 2015 Wawrinka iniziò una piccola rissa con Djokovic, battendolo, a sorpresa, nel finale del Roland Garros, negando (temporaneamente) il Nole il Career Grand Slam. Supera il girone all’italiana del London Masters di fine anno, ma arriva con la fiducia di Federer in semifinale.
L’anno successivo, altro tagliente: ancora a volta, Stan colpisce Djokovic in un finale Slam, stavolta a Flushing Meadows. Se ci provounica partita di tutto il 2016 in cui Nole perde la partita dopo essersi aggiudicato il primo set: testimonianza del sorriso e del carattere di Wawrinka. Nel 2017 arriva ancora un ritorno al finale del Roland Garros, ma viene morto da Nadal (prima sconfitta per Wawrinka in un finale Slam). Poi, purtroppo arriva l’infelicità al ginocchio. Per il resto del 2017 e sostanzialmente per tutto il 2018, i campioni dello Svizzero non rischiano il proseguimento.
Nel 2019, l’apertura e i quarti di finale degli US Open e la fiducia di Medvedev stanno arrivando. La condizione fisica sembra essere migliorata ma, raggiunto i trentaquattro anni, Stan sembra avviarsi alla conclusione di una grande carriera. Dopo la tappa funestata dal COVID nel 2020 Con la sfortuna ai piedi del 2021, Stan decide di tornare in campo nel 2022, dopo aver affrontato un momento difficile, considerando talento e determinazione, non impossibili da superare.
Uno sguardo d’insieme
Prima di approfondire l’analisi, alla ricerca de pattern vincenti e perdenti, cerchiamo, nei limiti del possibile, di averne d’insieme, inquadrando lo style di gioco di Wawrinka degli ultimi 10 anni con una serie de statistiche, i cui valori medi sono mostrati in Figura 1, separatamente da superficial di gioco.
Non sorprende la grande capacità di Wawrinka di metere a segno vincenti (Oltre quaranta in media, his tutte le suface) Nel frattempo, forse, desta qualche stupore più il fatto che il bilanciamento tra vincenti ed errori non forzati raggiunga il suo miglior valore sull’erba, l’unica superficie su cui Stan no ha mai vinto uno Slam. Riflettendo meglio però, possiamo provare a dedurre che non sia tanto il rapporto tra vincenti ed errori non forzati a fare la differenza per Wawrinka rispetto alle altre superfici quanto, più in generale, la dinamica di gioco.
Stan non commette cioè molti errori gratuiti e mette commque a segno molti vincenti, sebbene la sua erba, mas esso, la sua tal superficie commette errori forzati. In particolare, ciò può accadere dal lato del rovescio, se l’avversario pressa Wawrinka, riducendo il tempo a disposizione per la preparazione del colpo.
Una seconda serie di statistiche, mostrata in Figura 2, può essere utilizzata per farci una precisa idea di ancoraggio:

Da questo secondo grafico emerge se una buona completezza (finalmente al 70% della performance, ad esempio la sua superficie è tutte), fa capolino anche quello che ma piccolo tallone d’Achille di Wawrinka: il dislivello tra prima e seconda palla di servizio.
So con il prima infatti Stan porta a casa un numero notevole di punti, non solo e non sia direttamente (asso), ma con lo schema servizio-dritto o addirittura servizio-rovescio, la seconda palla è non solo più lenta, ma rispetto a giocatori di tale livello, anche meno inaspettata. In particolare, nel suo rapporto con Federer, forse è proprio il proprio status, questo è uno degli elementi che, peraltro, hanno perso l’equilibrio a favore di Roger, che invece è dotato di una seconda ricchezza di varianti, e molto difficile da attaccare .
Presso la conferenza di tali osservazioni, possiamo anche notare che, rapidamente, la capacità di Wawrinka di annullare palle break cala nettamente rispetto alla terra (pur attestandosi su un ottimo 70%), attestante il fatto che, soprattutto quando la superficie lo permette, gli avversari hanno qualche occasione di strappare la battuta aggregendolo aggregendolo fin dalla risposta.
I patron più significativi, elementi gli-chiave del gioco di Wawrinka
Dopo questa panoramica, proviamo a chiederci quale o quali tra le varie statistiche di gioco (che rappresentano le nostre variabili di input) si rivelino decisivo, e in tal modo, rispetto alla vittoria o alla sconfitta nel match (che rappresenta la nostra variabile di output ). Impostiamo cioè, in altre parole, un problema di classificazione.
Per maggiore chiarezza, facciamo in modo che l’algoritmo di classificazione utilizzato ripristini automaticamente, in base alle variabili disponibili, un modello personalizzato dia un insieme di regole, che rappresenta un pattern statisticamente significativo che ha portato a Wawrinka alla vittoria o alla sconfitta. Di seguito, illustriamo le tre regole più significative così calcolate:
- “Se Wawrinka si esibisce nella sua prima palla de servizio migliore di quello del suo stesso avversario e l’avversario non se presenta più di 33 volte a rete, allora lo svizzero vince la partita”. Il patron si è verito en sessantatré occasioni e, en sessantadue di esse, Wawrinka ha vinto la partita.
- “Wawrinka soddisfa un secondo almeno 1,6 oltre alla media per set e trasforma il break con una percentuale di almeno il 4,5% in più, se aumenta il gioco”. Lo schema è meno generale, ma estremamente preciso: se è vero, in tutti questi match Wawrinka se si è aggiudicato la vittoria.
- “Se Wawrinka non cerca almeno 11 pause in una partita composta da più di 39 partite e, c’è una prestazione del suo bonus non superiore al 5,1% migliore rispetto all’avversario, viene eliminata”. Il capo se ha verificato chi si è voltato, e se ha provato chi sconfitte per Stan.
Its base di regole como queste, considerando che per quanto una caratteristica del gioco sia paragonabile a una condizione relativa all’interno di tali pattern, sia più utilizzato lo definisce come un elemento chiave del gioco dello svizzero campione. Potremo quindi, sulla base dei dati, stilare a feature ranking, ovvero una sorta di classificazione dei vari aspetti del gioco, distinguendo quelli che, in misura maggiore, da soli o in combinazione con eltri, si sono rivelati decisivi.

No stupisce come, in prima e quarta posizione, si trovino due elementi legati alla prima palla di servizio, e in particolare la differenza di prestazioni rispetto all’avversario (caratteristica significativa) e la differenza in termini di asso (quarta caratteristica più significativa).
A prima vista, colpisce di più la natura della seconda e della terza caratteristica, go al gioco a rete: sì, rispettosamente, la differenza tra la percentual di discese a rete trasformate in punti e il numero assoluto di discese a rete trasformate in dall ‘ avverso. Possiamo però forse interpretare il dato in questi termini: Se stanno in piedi non sono giocatori di rete (perché offro una mano discreta) rischiano di superare o contenere l’avversario anche da questo punto di vista, vuol dire che stanno controllando il matche probabilmente riuscirà ad aggiudicarselo.
In conclusione, la quinta caratteristica più significativa è la differenza di mezzi in termini di errori non forzati per set, che è anche vincente del talento di Wawrinka non possa permettersi di forza troppo il gioco, e commetterò un numero eccessivo di errori non forzati. Dopo aver raggiunto la soddisfazione di veder uscire il suo primo film come produttore, e dopo otto mesi dall’ultima operazione al piede, Stan ritorna al tennis e dichiara di aver ancora voglia di vincere. Una grande notizia per tutti gli appassionati, che avranno ancora occasione di vederla all’opera anche se il problema nello sfidante di Marbella non è lo status dei miei sogni.
Nota: Le analisi e le grafiche inserite nell’articolo vengono eseguite tramite il software Rulex.
Genovese, classe 1985, Damiano Verda è un ingegnere informatico e data scientist con un grande entusiasmo per la scrittura. “Ci sono ventiquattro milioni di porte nel corridoio infinito della vita” (ci sono milioni di porte lungo l’infinito corridoio della vita), cantavano gli Oasis. Sono anche d’accordo che scrivo, in modo divertente, ho un modo per avvicinarmi a chiunque abbia una taglia simile, purché il corrido vada bene. Per leggere i suoi articoli visita www.damianoverda.it