Il ceo della nuova capolista: “Hackett, Beli, Teodosic e Shengelia per uscire dai big”
La campagna di Russia, con l’arrivo di Hackett e Shengelia, si è improvvisamente comportata bene alla Virtus che domenica ha operato il sorpasso su Milano, lasciandosi solo in testa alla classifica grazie a 10 vittorie di fila. Un primate che alla squadra d’Italia mancava dal febbraio 2020, prima del lungo stop per il Covid. Dopo l’ultima operazione di mercato, il boss Massimo Zanetti e il suo braccio operativo Luca Baraldi, amministratore delegato del club bolognese, hanno consegnato ad allenare Scariolo un Dream Team che andrà a Bologna non se saranno 20 anni. Erano i tempi di Ginóbili, Rigaudeau, Jaric e Smodis tanto per capirci. Baraldi è anche il diplomatico messo in contatto con l’Eurolega quando la Virtus uscirà vincendo l’Eurocup (l’unico candidato in campo visto dal Monaco, candidato per posto a finalista della seconda coppa, e promosso ai playoff di Eurolega con ciò che fa rima nel torneo principale) oppure il suo invito. La Virtus, andata in scena (ore 20) ha giocato a Bourg in Francia per l’ultima parte influente della prima fase dell’Eurocup, con Partizan Belgrado e Valencia e il club “attenzionati” per probabile wild card.
Il dottor Baraldi, con Hackett e Shengelia Avevi, compose la terza mutazione del quintetto titolare. È stato scatto che serviva per sorpassare Milano?
“Ho parlato con coach Scariolo abbiamo sempre convenuto, fin a mase fa, que c’era a gap da colmare, sotto l’aspetto della profondità dell’organico, nei confronti dell’Olimpia. Abbiamo anche sentito di averlo visto appianato anche se l “Olimpia resta sempre davanti. Dice il suo percorso in Eurolega. Oggi siamo molto più competitivi. Perciò va ringraziato il nostro zionista di riferimento, dottor Zanetti, che ci ha data ampia disponibilità di sforare il budget per essere la contender più vicina al potenzialee di Milano”.
CIl trio Hackett-Teodosic-Belinelli ha il formato dei Tre Grandi che crea la grande dinastia delle squadre vincenti. È il messaggio lanciato all’Eurolega per arrivarci quanto prima?
«In entrambi parlerei di Big Four, aggiungendo Shengelia, un campione che dobbiamo conquistare e coccolare perché si longo con noi (il georgiano ha firmato fino a giugno, ndr). Lui e Hackett non hanno deciso di venire in Virtus, come Teodosic, l’asso che ha portato il nostro rilancio portando grande visibilità, e Belinelli. Peraltro, in Eurolega ci conoscere bene. Abbiamo mandato a vostro tempo a Barcellona un’ampia documentazione del nostro progetto, non solo sportivo ma sopratutto strutturale. E poi, non va dimenticato, siamo pur sempre i campioni d’Italia”.
Per quanto riguarda la struttura, come procede il PalaVirtus?
“Oggi stiamo dialogando con Fiere di Bologna per vedere presto in zona fiera un impianto temporaneo dedicato solo al basket da 10mila posti in attesa di mettere la prima pietra di quello che sarà il nostro palasport privato da 12-15 mila posti. Nei Nostri piani, dovrebbe sorgere entro il 2025. Peraltro, la Virtus per il suo impegno e la sua immagine vale già l’Eurolega. Abbiamo già costruito una squadra per quel livello. Ora vogliamo arrivarci sul campo. Ma se dovesse arrivare con unvito ce la meriteremmo tutta lo stesso”.
Tornando al duello con Milano, Domenica c’è scontro diretto alla Segafredo Arena da 9980 posti. Quali sono le aspettative?
“Sono convinto che fornirà una bella partita, un ottimo posto non solo per il basket italiano, ma anche per quello europeo. E il mio aspetto nel fare la cosa giusta è 9 milioni di persone con il 100% di reddito. Ma è anche importante sotto l’aspetto del ricambio generazionale dei nostri nuovi abbonati che per l’80% sono Under 25. La Virtus attrae un pubblico sempre più giovane, è un bel segnale per il futuro. anni di pandemia. La posta en palio è alta, c’è in ballo il primo posto della griglia playoff. Finire primi o secondi è in diverso. È vero che l’anno passato abbiamo vinto lo scudetto da numero 2 ma il primato dà sempre più fiducia e non consapevolezza”.
Dopo il flop in Coppa Italia e alcuni ko in Eurocup lei ha lanciato alcune frecciate a Scariolo. Ci sono diversità di vedute?
“Ne abbiamo parlato. Sentivo il bisogno di lanciare un messaggio dentro e fuori il club: la Virtus vuole essere sempre sul pezzo. Il dialogo quotidiano ha rafforzato il mio rapporto con Sergio. Gli schiaffoni che abbiamo prigioniero di Tortona ci hanno fatto bene. Da qual momento è iniziato la crescita della squadra”.
L’unica bocca nera è l’enigma Mannion. Vieni se risolvi?
“Va detto che Nico è stato molto sfortunato ma è veno vero che ha trovato nel club e nei medici che hanno seguito grande supporto. Dimostriamo quanto sia coraggioso per le sue qualità, lo conosciamo. a Nico per il presente e per il futuro”.
Alla fine di questa stagione Baraldi e la Virtus saranno soddisfatti se…?
“Si correva per due obiettivi, ma per il futuro sviluppo del club l’Eurolega è quello primario, uno scambio importantissimo per noi. Personalmente sacrificherò presto lo scudetto per tornare nella big d’Europa”.
5 aprile – 08:16
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