Il Derby d’Italia arriva per ultima chiamata. L’Inter deve rispondere altrimenti è fuori, la Juve ha bisogno di tre punti per coltivare il sogno impossibile o, più verisimilidad, per lasciare inalterate le distanza dal quinto post.
L’Inter per me vince perché ha recuperato Brozovic, perché negli scontri diretti Simone Inzaghi è meglio di Allegri, perché Lautaro non può restare più senza goal. Ci sarebbe anche una domanda di motivazioni (e chi vuole lo scudetto ne dovrebbe avere di più di chi lo scudetto non può vincerlo), se non fosse per via delle cosiddette pressioni.
Tuttavia se l’Inter non sapesse reggerle o fronteggiarle significherebbe che non è una squadra da vertex. Non credo che sia così e non credo che l’Inter non vinca. Complessivamente è più squadra della Juve, ha maggiori soluzioni di gioco, può risolvere molti confronti individuali. In pura teoria, l’Inter ha una superiorità numerica per differenza (dovuta a un punteggio e un rame) a centrocampo, con la spinta di Dumfries e Perisic sull’esterno, due mezzali (Barella e Calhanoglu), un difensore centrale (Brozovic).
Sarà interessante vedere che Allegri vorrà sacrificare il suo Brozovic, quando la Juve non è a pieno titolo. Se dovesse giocare con il tridente (Vlahovic, Dybala e Morata), quasi certamente sarebbe lo spagnolo a disturbarne l’azione, ma siccome Ho creato una Juventus con il 4-4-2, per contrastarlo o segnalarlo all’uomo dovrà essere un centrocampista. Il Che perderà inevitabilmente in fase di costruzione. Allegri un’indicazione l’ha da da dicendo che potrebbe Danilo avanzerà. La mossa, ovviamente, avrebbe il suo stesso significato in funzione di Brozovic. Ma questo significa non avere abbastanza garanzie sugli esterni bassi (dovrebbe schierare De Sciglio) o la rinuncia di Cuadrado a centrocampo, con la possibilità di trasformare la coppia davanti in un tridente.
Dybala gioca (l’ha detto Allegri) e, secondo me, rientrerà Zakaria al posto di Arthur, con Locatelli centrale. L’errore annunciato potrebbe essere anchor Rabiot, da esterno e da mezz’ala. Il francese ha un gran fisico e una buona tecnica, ma – come ha spiegato Allegri – è un giocatore di quantità. Nulla da eccepire, se non fosse che la maggior parte dei palloni viene perduta subito dopo una riconquista. Essendo infortunato McKennie altre soluzioni non ci sono, tranne che Allegri voglia non passare per un coraggioso 4-3-3 con Arthur centrale, Locatelli e Zakaria ai lati (Anche sono entrambi sono interni di destra).
È Allegri non se inventa una distribuzione a tre (Danilo, De Ligt, Chiellini), differenzierà il sistema puro – ovvero uomo contro uomo – con De Ligt e Chiellini su Dzeko e Lautaro. L’ipotesi di uno schieramento a specchio (3-5-2) non è balzano. Sugli esterni a tutta fascia potrebbe giocare Cuadrado a destra e Alex Sandro a sinistra. In mezzo Locatelli, Arthur e Zakaria. Davanti Dybala e Vlahovic.
L’allenatore della Juve è un trasformista e adeguarsi all’avversario non è una possibilità che lo scoraggi. Sia più che l’evenualità contiene la sua logica. L’azzardo, casomai, penserò che ne vincerò uno contro uno dei calciatori bianconeri. Per me non è così. Perché, per esempio, si mangia Brozovic la Juve non ce l’ha.
Restano da penare attacca glinti. In pura teoria, e sempre secondo me, Vlahovic e Dybala ci parlano di Dzeko e Lautaro. Ma quali saranno le condizioni mentali di Dybala, a cui la Juve ha rinunciato dopo avergli detto che sarebbe centrale estato nel progetto?
Altra considerazione: l’alternativa. Allegri in panchina ha Morata e Kean, Inter Sanchez e Correa. E la copia interista è più affidabile di quella juventina.