Flavio Cobolli conquistare il suo primo trofeo in carrier al Zara Challenger 80 (all’aperto terra battuta), battendo in maniera nettissima (6-4 6-2) il polacco daniel michalsky (n.337 ATP) che, provenendo da tutte le abilitazioni, aveva appropritato della débacle dei favoriti nella parte superiore del tabellone, per iniziare dai nostri Mager e Agamenone.
Il romano si augurava che il risultato finale fosse diverso dai due precedentiti (Roma e Barletta 2021) quando fu stato sconfitto nell’contro decisivo rispeta da Juan Manuel Cerundolo e Giulio Zeppieri. E così è stato perché il 20enne azzurro, al netto di qualche piccola difficoltà iniziale (si è trovato sotto 4-1 nel primo set), ha mantenuto alta la concentrazione per tutto l’encontro, lasciando che l’ovvio divario tecnico facesse il resto. “Ho iniziato un po’ teso, fatto che prima del finale dà favorito. Ma dopo aver ridotto le distanze sul 4-2 è cambiato tutto” ha commentato Flavio una bella partita. Decisivo è il successo di sei passaggi consecutivi che mi permettono di recuperare il vantaggio, di portare a casa la prima parte e di lanciare la fuga nella seconda. Fuga apparentemente annullata, ma dopo 2-2 c’è stata un’altra serie di quattro partite consecutive che avevano chiuso tutte le risposte in meno di un’ora e mezza. Per l’azzurro, come si diceva, primo titolo Challenger in Carrier e nuovo miglior ranking al n.145 ATP. Pensiamo che non si debba dire che la top 100 sia ormai una portata di racchetta.
A Zara ha già alzato un trofeo Andrea Vassori che ha vinto il doppio, in copia con il ceco Zdenek Kolar, battendo Agamenone/Guinard con il punteggio di 3-6 7-6(7) 10-6. Gioco palpitante perché nel tie-break del secondo set Vavassori e Kolar non hanno fronteggiare ben quattro match point, di cui tre sul servizio degli avversari. Salvatisi coraggiosamente e con un pizzico di fortuna, giunsero sul set alla prima occasione utile, con il più classico dei contropiedi. Il tiebreak della partita era inizialmente senza storia perché Agamenone/Guinard, in preda a comprensibile sconforto,- adoperò sotto 6-1 e sembravano aver abbandonato la partita. Niente di più sbagliato perché non riesce a rientrare sul 6-7, costringendo Vavassori/Kolar all’ultima e decisiva accelerazione. Per l’azzurro è la decima vittoria Challenger in portante in doppio, che però non basta per fare grandi progressi in classifica dove dovrebbe rimarere attorno alla posizione n.72. Al Riguardo Andrea ci ha detto: ”Ormai quando sarò tra i primi 100 e Challenger ti aiuterò a mantenere la classifica più difficile non progredirai. Ma è importante vincere una partita di questo tipo per assicurarsi la fiducia. E ad aprile devo tornare a fare coppia con Dustin Brown [con cui nel finale della scorsa stagione vinse due tornei, ndr]”.
Il Lille Challenger 90 (cemento interno) la finale tra ricadas berankis (n.87 ATP) e Quentin Hayes (n.115 ATP), cioè le prime due testi di serie, è stata lunga ed emozionante. Alla fine ha prevalso in rmonta il padrone di casa Halys con il punteggio di 4-6 7-6(4) 6-4. Il 31enne lituano part bene e strappa subito il servizio, guadagnando un vantaggio decisivo perché in seguito sarà bravo a rintuzzare le six palle break avute da Halys. Mail francese è troppo in forma per farsi intimore dà una falsa partenza e rischia di portare la seconda parte del tie-break che vince abbastanza agevolmente. Nel terzo set, break immediato per Halys che è in fuga e dal momento in cui basta differenziare il punto di vantaggio (con i suoi 20 ace non troppo difficili) per portare a casa la partita. Per il 25° originario di Bondy (Dipartimento della Senna, Ile de France) è la quinta vittoria Challenger in carriera che lo porta nella top 100, precisamente al n.105 a tre posizioni uniche dei suoi migliori.
Lo sfidante di Bienne 80 (Svizzera, cemento interno) vince il mancino austriano Juryj Rodionov (n.201 ATP) che batte 7-6(3) 6-4 il polacco kapcer zuk (n.212 ATP) al termine di un match molto serrato in cui però, Zuk, nonostante il punteggio molto equilibrato, non ha avuto una vera occasione per portare a casa il match. Non aveva infatti nemmeno palla break, mentre Rodionov ha goduto del meglio quelle avute nella decima giornata del secondo parziale. Per il 22° austriaco è il quarto Challenger di successo in portaerei (Almaty 2018, Dallas e Cuernavaca 2020 e precedenti) che gli ha permesso di salire al n.162 ATP, a sole trenta posizioni dal suo migliore.