Dani Pedrosa, dalla MotoGP alla GT con Lamborghini: “La carriera di Marquez…”

Il tre volte iridato nel Motomondiale ha fallito il suo esordio a Imola nel monomarca Lamborghini Super Trofeo: “Adrenalina e spirito giusto, è presto”. E sulla MotoGP: “Campionato imprevedibile, ma Ktm c’è. Marchese? Sarà difficile dire se il tuo operatore è compromesso o meno”

Matteo Solinghi

@
TeoSic58

– imola (BO)

Dalle due alle quattro ruote. A trend sempre diffuso e che coming vissuto più vari piloti che hanno corso in moto as a seconda vita sportiva. Da oggi, venerdì 1 aprile 2022, questa tendenza coinvolge ufficialmente anche Dani Pedrosa. Il tre volte Campione del Mondo nel Motomondiale (in 125 cc nel 2003, in 250 cc e dovuti ai successivi) ha designato il monomarca Lamborghini Super Trofeo come trampolino di lancio per la sua avventura con le quattro ruote motrici, essendone anche “l’obiettivo , Per il momento è divertente e non smetterò mai di cucire di nuovo”. Giornata di apprendistato per il Camomillo, sceso in pista sia nel corso della mattinata libere che nel pomeriggio per le probe (Team Rexal Fff Racing che condivide il posto con Antonin Borga) e che girerà in azione a Misano e Portimao. Ma già da sabato si fa sul serio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, con lui qualifiche alle 10.40 e Gara 1 alle 16.05.

Dani Pedrosa, con quale spirito approccia la sua prima gara in macchina?

“So cosa devo fare per divertirmi. Vicino a unire l’adrenalina della competizione allo spirito di imparare cose nuove, questo ho imparato ad accettare sfida questa. In questa fase sono inarrestabile e sto preparando la scena: gli do, il modo in cui guido, lo metto in fila e tutte gli cucio il biglietto mentre lo guido sono molto diversità rispetto alla moto. È la prima volta che parlo di radiocomunicazione, è la prima volta che condivido la stanza con un altro pilota e per me sono tutte nuove. Impossibile fare tutto bene alla prima volta, a poco a poco imparo tutto”.

Che effetto le fa avere l’ingegnere che parla mentre guida?

“Ei qualcosa di strano, tutto di un colpo ti arriva l’informazione e il difficile è mentre stai guidando ad alta velocità. Devo prestare attenzione a schiacciare il bottone giusto per rispondere alla radio, perché ci sono tanti tasti e schiacciare quello sbagliato è un attimo. Però è fattibile, in rettilineo c’è tempo per fare queste cose, in moto è molto diverso”.

Hai avuto una buona preparazione fisica?

“Non proprio. Il collo ei muscoli delle spalle sento che ci danno un po’ di fastidio, sicuramente sto cercando i più sollecitati e vanno allenati per questo stile di guida”.

Qual è la prima sensazione del primo giro in macchina?

“Va molto forte. Tanta potenza, cambio corto che garantisce grande accelerazione. Dopo averci afferrato un po’ la mano ho notato anche la potenza frenante: impressionante, si porta a frenare molto tardi”.

Provo e provo a liberarlo, come stai adesso?

“Durante il mio test fatto pochi giri, ero vicino a trovare il modo migliore per iniziare a conoscere la macchina. Nella FP1 del Venerdì di Imola c’era tanto traffico in pista, dovevo spostare per far passare quelli che andavano più forte e sono più giù giù e fuori traiettoria sporcando le gomme con i residui degli neumatici lasciati dagli altri e perdendo aderenza . Mentre nelle FP2 sono vicino a seguire più le linee, ho rotato meglio e per più tempo”.

Qual è il vantaggio del conducente a causa delle quattro strade?

“In questo momento non so come dirlo, sto notando quanta differenza ci sia nella somiglianza. Magari tra un po’ di sessioni noterò qualche somiglianza”.

Ti interesserà eventualmente correre con una macchina in altri campionati e/o in un’altra disciplina?

“Sono pronto a dirlo, sono aperto a una varietà di opzioni. La mia priorità rimane aiutare Ktm in MotoGP per lo sviluppo della moto. Questa è la prima esperienza in macchina, punto per divertirsi e fare esperienza. E se il livello raggiunto mi soddisferà, valuterò altre esperienze con le quattro ruote”.

Ottavo tempo assoluto nelle FP1, dodicesimo nelle FP2. Quali consigli da il suo compagno di Squadra Antonin Borga?

“Cerca di darmi i dettagli di como governare la macchina. Io gli spiego il mio feeling e lui mi dice dove migliorare, quali linee fare in alcuni posso punti della pista. Avessi la possibilità di fissare il suo fianco capirei più velocemente vieni governare ad alcuni punti, ma prepotentemente ne uscirò uno solo alla volta in machchina l’unico motivo di confronto è parlare. Quanto tagliare o quanto aprire prima il gas va poi a mia sensazione. Con la telemetria capisco più velocemente, ma sono abituato a leggerlo. E con essa davanti ci confrontiamo”.

Hai provato a fare il cambio pilota?

“Stiamo girando sulla mano, perché lui è molto alto in confronto me. Io uso un sedile più stretto e ci dobbiamo sincronizzare. Il cugino partorirà al secondo e siccome ci alterniamo al secondo, vedremo come cambieranno i piloti in gara”.

Aspettare e pensare che qualche altro pilota di Motomondiale ha seguito il suo sogno e che Valentino Rossi raggiungendovi in ​​pista con le quattro ruote?

“Non lo so, può darsi. Valentino è sicuramente quello con più esperienza sotto questo punto di vista, ha fatto gare di rally e in pista di sorpasso è totalmente nuovo. Vedremo l’arrivo di qualcun altro”.

Capitolo MotoGP: dove può la Ktm dopo un avvio scintillante?

“Siamo contenti di come sono andate le prime due gare, speriamo di poter rimanere lì, ma sappiamo che il campionato è lungo, c’è chi trova il setup corretto, chi trova feeling con le gomme e così via. La MotoGP non è ‘monotematica’ come bonus, ma è possibile che sia sorprendente durante l’anno ed è sempre aggiornata per ogni passo. Bisogna lasciar passare un paio di gare per capire come se si stabilizzasse il campionato”.

Chi si giocherà il Mondiale?

“A questo punto della tappa è difficile da dire, ma penso di dare valore alla campagna che ho visto al termine della tappa più corta, con Quartararo e Bagnaia davanti. Bastianini è partito forte, e non siamo dovuti al pilota KTM non abbiamo fatto causa super, è difficile prevedere cosa accadrà il prossimo GP”.

E poi c’è Márquez. È davvero compromissa la sua carriera?

“Questa è una cosa che solo Lui e il suo staff medico possono sapere. Forse non lo sanno neanche pappagallo di preciso. A problem così è difficile da capire, gli auguro il meglio”.



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