Super Hackett, la Virtus così è da Eurolega – Sport

VIRTÙ

70

GRAN CANARINO

68

SEGAFREDO: Hackett 14, Cordinier 8, Weems 10, Shengelia 11, Jaiteh 10, Pajola 4, Sampson 6, Mannion 1, Hervey 6, Alibegovic, Ruzzier, Tessitori ne. Tutti. Scariolo.

GRAN CANARIA: Slaughter 8, Ennis 19, Shurna 10, Brussino, Balcerowski 12, Albicy 6, Salvo 5, Khalifa Diop, Stevic 5, López 3, Ilimane Diop, Mutafne. Tutti. Fisac.

Arbitri: Jovcic, Sukys, Bittner.

Nota: parziali 21-14; 36-35; 51-47. Tiri dà diritto: Virtus 2039; Gran Canaria 1330. Tiri da tre: 520; 1031. Tiri liberi: 1522; 1216. Rimbalzi: 38; 35.

di Alessandro Gallo

La tripla, quella più importante, Toko Shengelia non la sbaglia. E’ il tiro che, dopo un rimbalzo difensivo, regala il 68-60.

La mancanza di un minuto al termine della Virtus, al termine di un incontro con Titans – fisico dell’Eurolega –, porta a casa una partita importante. Forse non per la classificazione, perché bisognerà vedere cosa combinaranno Buducnost e Lubiana, ma fondamentale per l’autostima de un gruppo que si senza i suoi leader noché migliori tiratori dalla longa distanza, Marco Belinelli e Milos Teodosic.

E anche senza quei due la Virtus stringe i denti e dimostra di avere un vero gruppo che non molla mai.

La gara, dopo una grande partanza della Virtus – prima 13-2 poi 15-5 –, vola sul suo filo dell’equilibrio, ma Gran Canaria non è un capolista a caso e se cade sotto. Si arriva così nell’ultimo quarto quando un gioco da tre punti del solito Ennis (canestro più libero) regala un nuovo vantaggio agli spagnoli, 53-54. C’è anche il 55-57 firmato da una triple di Shurna. Poi due liberi di Pajola e il canestro dalla longa distanza di Weems per il 60-57. Virtus riprende fiato. Cresce l’intensità di Hervey, si fa valere Sampson, ma è soprattutto Hackett a farsi vedere con canestri, rimbalzi, recuperi e Leadership. Un libero di Daniel dà il 65-60, per via del ‘gol’ liberatorio di Shengelia per il 68-60 già citato, prima de un paio di sciocchezze in fila della Virtus che consentono agli ospiti di chiudere sul 70-68.

La Virtus tira un sospiro di sollievo ed esce tra gli applausi convinti della Segafredo Arena, perché è vero che giocava a casa, ma Gran Canaria è una squadra di qualità e profonda che merita il primato. E se per una sera deve alzare la testa, il merito va a Scariolo, che legge bene la partita e ai ragazzi che non si smontano mai. Nemmeno quando, dopo aver costruito un vantaggio, se lo vede soffiare in un a dagli spagnoli. Ma la maturità per diventare grandi si raggiunge nei confronti di questo livello. Rischiando, forse, ma trovando all’interno del gruppo le risorse per ribaltare sempre l’avversario.

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