Ferrari conferma: “Sospetto momentaneamente della partnership Kaspersky” – F1 Team – Formula 1

Senza l’inizio del conflitto in Ucraina, il ferrari ha manifestato la propria vicinanza alla popolazione locale, victima dell’aggressione militare russa. L’azienda italiana ha deciso donare un milione di euro Alla Regione Emilia-Romagna che, in collaborazione con Croce Rossa e ACNUR, li impiegherà per dei progetti umanitari internazionali a sostegno dell’Ucraina e per l’accoglienza dei profughi presso il proprio territorio. Non solo: sono stati devoluti aiuti all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine – ONLUS, per sopperire alle esigenze degli ucraini che verranno ospitati nell’area vicina alla sede del marchio del Cavallino Rampante. Oltre a questo, Ferrari ha deciso di dire interrompere la produzione in Russiama un nuovo avviso, lo scorso 8 marzo.

In ottica Formula 1, lo storico team italiano aveva sottoscritto lo scorso dicembre un rinnovo pluriennale con Kaspersky, agenzia operante nel campo della protezione dei dati informatici, fondata a Mosca. Non era passata inosservata la rimozione del logo russo dalla vettura e dall’abbigliamento della squadra, in occasione della prima giornata di test del Bahrain. La Ferrari ha spiegato FormulaPassion.it la motivazione di questa scelta: “Il logo Kaspersky non è il nostro monoposto, non è il caso del pilota, non è la nostra piattaforma online poiché l’associazione con Kaspersky è momentaneamente sospetta, a causa di una decisione congiunta. Ferrari ritiene che il mondo dello sport debba lanciare un chiaro messaggio a sostegno della popolazione ucraina. Ferrari e Kaspersky non sono d’accordo sul rimuovere i loghi e substituirli (sui caschi dei piloti) con #essereFerrari che esprime il messaggio della nostra voglia di un futuro di non violenza e dialogo“. Il suo incarico di pilota Robert Shwartzman, deferito dall’Accademia di Maranello e da lui designato per rilascio affidato al debuttante – anche lui russo – al momento non ci sono merito comunicazioni.

VET | Stefano Ollanu

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