Volley, i Bovolenta: ‘Pallavolo nel nostro destino in nome di Vigor’

La moglie Federica fra l’esordio di Alessandro e 10 anni dalla scomparsa del marito

Marisa Poli

“Mai, mi sento solo.” Torna spesso fuori questa frase quando Federica Lisi parla di questi dieci anni senza Vigor Bovolenta. Era il 24 marzo 2012 quando il cuore di Bovo esordì nella partita di B-2 da Forlì a Macerata. “E da quel giorno mai, mai mi sono sinita solo” dice Federica al telefono.

Il 24 marzo a Casa Bovolenta, a Ravenna, non c’è spazio per la malinconia. “Magari accese una candela, papà ricco con un pensiero, qualcosa. Dillo da solo ci sono con noi i genitori di Bovo, perché mi piace coinvolgerli nel calderone dei nipoti, loro sì che sono stati messi alla prova con la scomparsa di due figli . La ver festa però per noi è rimasto il 30 maggio, il giorno del suo compleanno”.

un corvo

A Ravenna Bovo è arrivato da Ragazzino, a 16 anni, e con la maglia della stessa squadra il Figlio Alessandro è stato in Superlega poco più di un mese fa, nella sfida a Milano. Per gli strani giochi che il destino riserva, tutti e due hanno iniziato con lo stesso allenatore, Marco Bonitta. Per anni Alessandro è rimasto negli occhi per quella sua immagine da bambino con la maglia di papa che arrivava ai piedi. Era il primo giorno di Bovo, la Nazionale e la compagnia di una volta era in campo a ricordarlo e lui, che aveva 8 anni, lanciò la battuta dall’altra parte della rete. “Parliamo di lui, ma non spessissimo. Alessandro era piccolo, non così ricco, non così bravo come me anno di foto nei telefonini. Noi occupiamo tutto dentro il pc, ma non si è più trovato niente. Ma se ne è I always parlare.”

Mai, mi sento solo. “Bovo c’è, ma la sua presenza no se n’è mai andata. No è ​​un’ombra. È luce, perché ci meritiamo tutti di vivere e mi sento fortunata, privilegiati. Sono in salute, stiamo bene, possiamo toglierci lo sfizio di fare gite, vacanze. Non mi spaventare niente”, dice Federica In 10 figli has tirato grandi 5 figli anni. “When è morto Bovo, Ale aveva 7 anni, Arianna ne ha sviluppato a luglio 3, le twin avevano un anno e qualche giorno dopo ho scoperto di essere incinta di Andrea”.

esordio

Alessandro compila 18 anni il 27 maggio e frequenta la quarta ragioneria, poi c’è Arianna in terza media, le gemelle Aurora e Angelica in quinta elementare, Andrea in quarta. Negli anni del lockdown Federica ha scelto di tenere tutti a casa, la villetta in una zona residenziale costruita da Suocero, diventada la casa di famiglia nel 2010 e poi tornata ad essere all’inizio del 2013, dopo che Federica se fosse rifugiata dai genitori a Roma con il neonato Andrea. “Lui c’è, ma non c’è”.

Nel ricordo di quello che è successo, a quella sera en cui tutto è finito sulla battuta, Fede dice: “Noi ce l’abbiamo dentro un destino. Da quello che è successo a Bovo e poco dopo a Morosini sono nate cose belle , ora in tutte le palestre ci sono i defibrillatori, dobbiamo batterci perché sono ancora più diffusi. E quel fuoco l’hanno access parrot”. Il pallavolo è destino. Federica ha giocato in serie A, di Bovo si sa. E ora Alessandro e Arianna riporrono la stessa strada.

defibrillatore

“Alessandro ha iniziato con il calcio, era il portiere e non era neanche maschio. A casa mia eravamo felici, mio ​​padre era tifosissimo di calcio, mio ​​fratello Francesco ha giocato a Perugia dopo aver fatto la promozione con il Pisa, l’altro fratello Fabio è estato nelle giovanili della Roma. A 11 anni è venuto e mi ha detto: la pallavolo mi ha chiamato. Quando gli ho risposto che doveva prima finire la estagione con il calcio mi ha risposto: perché non mi ci vuoi Will I send ? E io sono arresa. Ad Arianna la pallavolo non piaceva, ha iniziato con la danza e la ginnastica artistica, ora ha 13 anni ed è alta 186, da un mese è a Roma, se riempie con il VolleyRò della mia ex compagna Laura Bruschini. Alessandro è opposto, quello è il suo ruolo ache se al’inizio l’avevano messo centrale. Arianna gioca al centro. Alessandro ha passione, fisico e testa. Perché da quando quando was a bambino è abituato a essere l’uomo di casa. i an cora di più, così succede che Andrea, il più piccolo, può aiutare il fratello grande quando è in crisi”.

Dall’anno scorso Alessandro vive nella selvicoltura che ospita i giovani del Robur Ravenna. Condivide l’appartamento con Mattia Orioli e Lorenzo Ricci Maccarini. Non ha indossato la maglia numero 16 “perché siamo due persone diversity”, gli ex compagni di Bovo sono rimasti senza fiato quando non è stato visto e camminerà in battuta, con quel movimento simile al padre. “Sono felice di essere contenta di averlo fatto – sorrise Federica -, finalmente la mia ragazza si è separata, abbiamo parlato di com’era e sono orgoglioso perché questo è nel mio campo, è nel mio travaglio. My gasavo un sacco a vedere Bovo in campo, vedrò un non-ce n’è. Sono stato imprigionato il cazzimma, ma il resto è come Bovo che si ricordava tutti i punti e le partite di 10 anni prima. Alessandro riguarda tutte le gare”.

E il filo non si interrompe. “La pallavolo è davvero una grande famiglia. Se chiamo gli ex compagni di Bovo per organizzare un evento, non ce n’è uno che dice: io no vengo. E se lo ricordano perché era come persona, non perché è venuto Ogni tanto dico ai miei figli: “Vedete papa che casino che fa ancora”.

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