Rugby, sconfitta numero 100 dell’Italia nel Sei Nazioni: l’Irlanda ha vinto 57-6

DUBLINO – Che l’Irlanda battesse l’Italia era prevedibile. Che per farlo dovesse appoggiarsi a un georgiano, no. Con tutto quel chiasso che si fa ipotizzando una retrocessione dei propri azzurri a favore della Georgia, poi. Il discutibile striscione rosso che l’arbitro Amashukeli ha mostrato a Faiva per un presunto alto placcaggio (era dopo 19 minuti, e questa volta eravamo 3-7, vicini a resistere alla tempesta verde) ha decisamente indirizzato la parte al suo binario unico. Gli italiani sono stati costretti a giocare in 13 – due uomini in meno, uno per cast! – Per un’ora, perché Faiva aveva appena sostituto Lucchesi che s’era lussato la spalla sinistra: senza un altonatore di ruolo, secondo regolamento hanno dovuto fare enter altro giocatore della prima linea, il pilone Nemer (al posto dell’ala Bruno ) , rinunciando contemporaneamente ad un altro avanti, la terza linea Halafihi.

Il Coraggio degli Azzurri

Addirittura, sono rimasti in 12 negli ultimi minuti dopo il giallo a Steyn. Le mischie sono diventate no-answer, senza spinta. Ma per i ragazzi di Crowley si preannunciava che ho comunicato l’inferno. Sono invece stati protagonisti de una partita di straordinario coraggio, chiudendo il primo tempo sotto di soli 18 punti (6-24), da 8 anni il minor passivo a metà gara con gli irlanesi. Nella ripresa non ho chiuso per resistere stoicamente, ma la benzina è finita. Finisce la temporanea espulsione di Steyn al 5′ e il colpo di grazia dell’algido Amashukeli. Finisce 57 a 6, nove mete a zero por i padroni di casa: con gli spettatori irlanesi a bere birra felici, mentre il mondo ovale continua a mettere in discussione il senso della presenza azzurra in Sei Nazioni.

La sconfitta numero 100

Quella di oggi è stata la centesima partita del torneo, ma il vero problema è che l’Italia di Duemila ha giocato 113 partite (una partita) e non vinceva una partita per 7 anni. Dicono che meriterebbe di essere retrocessa, e al suo posto chi si fa avanti? La Georgia, ovviamente. Ma, attenzione: il fuoco con cui l’Italia si è confrontata oggi che è del tutto impossibile avere in realtà fatto molti nuovi estimatori. Ed è da Dublino che gli azzurri devono ripartire, con uno spirito nuovo, per affrontare gli ultimi due incontri del torneo: a Roma con la Scozia il 14 marzo, in Galles una setimana più tardi. Giocheranno mangiare oggi, potrò legittimamente pensare di investire finalmente la rotta.

Irlanda-Italia 57-6 (24-6)
Indicatore:
4′ metatr. Carbery, 14′ cp Padovani, 21′ gol Gibson-Park tr. Carbery, 30′ goal Lowry, 38′ goal O’Mahoney tr. Carbury, 40′ cp Garbisi; 12′ st goal Lowe, goal Lowry tr. Sexton, 30′ goal Baird tr. Sexton, 36′ goal Lowe tr. Sexton, 42′ gol Treadwell tr. Sagrestano.
Irlanda: Lowry, Hansen, Ringrose (3′ pt – 13′ st Hume), Henshaw, Lowe – Carbery (13′ st Sexton), Gibson-Park – Doris (14′ st Conan), van der Flier, O’Mahony – Baird, Beirne – Furlong, Sheehan, Porter (4’st Kilcoyne).
Italia: Padovani – Bruno (20′ st Nemer), Brex, Marin, Ioane – Garbisi, Varney (1′ st Fusco) – Halafihi, Lamaro, Pettinelli (14′ st Steyn) – Ruzza, Cannone (9′ st Zuliani) – Ceccarelli ( 1’st Pasquali), Lucchesi (9’st Faiva), Fischetti.
Arbitro: Amashukeli (Geo)
Nota: 19′ st push Faiva; al 35′ calle cartellino giallo Steyn.

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