L’August Masters 2022 sarà agonisticamente più povero: per la prima volta nel 1994, Phil Mickelson ha abbandonato la sua t-shirt da Buca 1. Lefty è ancorato dal ciclone a causa del suo discorso sul suo PGA Tour in Arabia Saudita.
Proiezione del cast online dei partecipanti con Rory McIlroy e Guido Migliozzi (grande traguardo per il vicentino) manca infatti la voce “Phil Mickelson”. Lui in qualità di past winner avrebbe diritto di prendervi parte e la tradizione vuole che il suo nome sempre sempre anche en el campo ameno che non ci sia una precisa richiesta. Tiger Woods, ad esempio, era presente nel cast non molto tempo fa come lo era stato nell’ultimo anno e non si era ripreso dalla sua disgrazia.
Ad Augusta dal 7 al 10 aprile prossimo non ci sarà quindi una delle icone viventi di questo sport. Un campione che è andato ai Maestri ha sempre dato tanto e tanto ha ricevuto. Quel campo non ci mise molto al cinquantesimo anno di San Diego: esordii, il 20° dilettante di bella speranza, nel 1991 quando lasciai in 46° posizione. Dei sei Major vinti in carrier ben tre sono arrivati a Magnolia Lane (2004, 2006 e 2019).

Nel 1994 Mickelson è rientrato nella top 5 anche se non l’ha fatto: solo Nicklaus (15) e Woods (12) avevano un equilibrio migliore. Ad oggi lui è l’unico ad aver vinto il Masters with più di 25 birdie (correva l’anno 2001).
Phil Mickelson e il chiarimento
Dopo i suoi commenti sul PGA Tour – “accusato” del mancino californiano dittatura e “avidità” nei confronti dei giocatori – e sull’Arabia Saudia, Mickelson ha deciso di prendersi una pausa. E quella che en tanti in America non l’hanno indicata come una sorta di aspettativa, potrebbe durare anchor a longo.
Il PGA Tour ha spiegato, tramite il suo commissario Jay Monahan, che per volta pagina e per mettersi tutto alle spalle, “serverà un chiarimento da part de Mickelson”. Chiarimento evidentemente non ancora arrivato. Phil ha avuto anche alcuni buoni sponsor: one dopo l’altro ifo defilati KPMG, Workday e Heineken/Amstel.